Terre d’occidente

Olio su carta 34 x 51 cm (61,5 x 45 cm incorniciato)

Descrizione

Il tema delle Terre d’Occidente e soprattutto il soggetto della casa ricorrono più volte nella produzione di Luzzi. La casa per l’artista da una parte è il corpo in cui abitiamo adesso, dall’altra è una voce ammaliante, un ricordo che trattiene l’uomo dall’intraprendere il cammino verso la vera meta, ovvero la scoperta di sé.

La casa, infine, è per Luzzi un elemento archetipico, che forse ricorda le antiche strutture su pali dell’America rurale; il fatto che sia incompiuta può rappresentare il desiderio dell’artista di mantenere l’immagine a un livello immaginifico, non compiuto, per sfuggire al peso della realtà concreta, imperfetta.

Identificazione Titolo Terre d’occidente
Tipologia Pittura
Artista Luzzi Enrico
Data di realizzazione 2005
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici, Università degli Studi di Siena
Data di acquisizione Dicembre 2005
Specifiche Supporto e tecnica Olio su carta
Dimensioni 34 x 51 cm (61,5 x 45 cm incorniciato)
Storia L’opera è stata richiesta personalmente all’artista da quello che era allora il Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici di Siena, Enrico Crispolti. Nell’archivio della Scuola sono conservati una lettera di Luzzi datata 30 novembre 2005, in cui l’artista risponde con entusiasmo alla richiesta dell’opera, alla cui spedizione dice di voler allegare due cataloghi, e il contrassegno del pacco, con data 1 dicembre 2005, che contiene “1 Disegno”. Il tema dell’opera, le Terre d’Occidente, e in particolare il soggetto con la casa, realizzata in modo molto simile, ricorre varie volte nella produzione artistica di Luzzi, a volte anche con un altro titolo o accompagnata da figure umane, specialmente nelle serie Le case degli uomini – ad esempio in Le case degli uomini (olio su tela, 110x110, 2003, con cinque case incastrate l’una nell’altra) - e I pochi uomini che non vogliono tornare a casa – qui vi sono proprio una Terra d’occidente (olio su carta intelata, 35x50 cm, 1998) e Terre d’occidente (olio su tavola, 40x35 cm, 2001): in quest’ultima serie la casa è una voce ammaliante, un ricordo, un legame affettivo che trattiene l’uomo verso la sua iniziale dimensione di non sviluppo, una dimensione in cui non ha ancora trovato sé stesso, prima di partire verso la vera meta [1]. La vera meta è invece la scoperta di sé stessi, della propria strada, anche se ciò porta a un distacco doloroso dal passato, dalla maschera che si indossava. “I pochi uomini che non vogliono tornare a casa” sono i contadini che rimangono a lavorare sul campo, dove hanno trovato la loro realizzazione, e più in generale coloro che hanno trovato sé stessi e sono soddisfatti del loro vivere. Luzzi raffigura la casa come un elemento archetipico, che forse ricorda le antiche strutture su pali dell’America rurale; il fatto che sia incompiuta può rappresentare il desiderio dell’artista di mantenere l’immagine a un livello fantastico, immaginifico, non compiuto, per sfuggire al peso della realtà concreta, imperfetta. [1]La casa per Luzzi sembra essere anche il corpo in cui abitiamo ora, adesso.

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