San Basilio

acquerello (utilizzo di «pasticche» Dylon di colore per stoffe) su carta da spolvero Vang 100 x 80 cm

Descrizione

L’articolazione della composizione dell’opera è costruita su due piani: il fondo, astratto e informe, e i dettagli anatomici (orecchie e profili di nasi) sono stati realizzati in modo iperrealistico e derivano da immagini di origine fotografica (nel suo studio – attualmente sito in Roma, Via Arimondi 3 – ci sono tantissimi pacchi di foto ordinate secondo il dettaglio anatomico di amici che venivano ricalcati su carta carbone con una proporzione di 1.5 dal vero).

Mediante la de-oggettivazione e la scomposizione si mette in dubbio l’identità in relazione all’immagine e non si può ricorrere alla classificazione in quanto si è verificata una rottura delle unità – impossibile ricomporle – con cui rappresentiamo il mondo.

La selezione dei dettagli anatomici di un corpo denudato è protagonista sospeso in un magma, una schiuma ricca, da cui far emergere l’immagine resa in modo iperrealistico.
L’artista scardina in questo modo il luogo comune del corpo come oggetto del desiderio e mediante ad una nuova posizione nello spazio carica di nuovi significati e sensi consapevole della perdita di unità che rispecchia un’esperienza di solitudine.
L’artista sembra voler negare l’assioma guardare è conoscere: mette in dubbio l’identità in relazione all’immagine e non si può ricorrere alla classificazione in quanto si è verificata una rottura delle unità -impossibile ricomporle – con cui rappresentiamo il mondo.

Identificazione Titolo San Basilio
Tipologia Pittura
Artista Colazzo Marco
Data di realizzazione 1998
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Scuola di specializzazione in beni storico artistici dell'Università di Siena
Data di acquisizione s.d.
Specifiche Supporto e tecnica acquerello (utilizzo di «pasticche» Dylon di colore per stoffe) su carta da spolvero Vang
Dimensioni 100 x 80 cm
Storia Secondo la testimonianza dell’artista, l’opera fu consegnata a mano a Roma presso lo studio del Prof. Enrico Crispolti. Essa porta il nome del quartiere nel quale in quegli anni l’artista operava e appartiene alla famiglia di opere "Me Medesimo": il corpo appare de-oggettivizzato, frantumato e sanguinante come in seguito ad una lacerazione-separazione. Tra le opere più pertinenti a questo ambito si possono ricordare: "Causa effetto" (1998, olio su tela, 130 x 150 cm, Coll. Viggiano), "Qualche motivo per non essere d’accordo" (1998, olio su tela, 110 x 140 cm), "Tic e tac" (1997, olio su tela, 90 x 80 cm) - le immagini relative alle opere sono pubblicate nel sito http://www.marcocolazzo.com/ I due cataloghi di riferimento per questa produzione sono: "Marco Colazzo" (Catalogo della mostra, Roma L’Attico 1997), Roma 1997 (testo di Raffaele Gavarro) e "Roma 4 young painters: Colazzo, De Nola, Orsi, Papadia" (Catalogo della mostra, New York Generous Miracles Gallery 15 novembre 1997-gennaio 1998), New York 1997, pp. 11-15 (testo di Fabiana Sargentini).