Resti

Tecnica mista su carta 27 x 27 cm

Descrizione

“Resti” è una carta dipinta su fondo bianco. La composizione si sviluppa al centro della scena, attraverso pennellate di colore rapide e decise, che conferiscono movimento e dinamicità. Predomina il nero che, insieme a tratti marroni più chiari, definiscono una presenza quasi fisica, corporea: come per Nido caduto, la figuratività è qui solo accennata, evocata. Potrebbe trattarsi di resti animali, forse a seguito di una battuta di caccia, di un volatile selvatico abbattuto, sbranato, adagiato su di una pozza di sangue, una macchia rossa tenue, acquarellata. Predominano la materia e il gesto pittorico nervoso dell’artista.

Identificazione Titolo Resti
Tipologia Mixed media
Artista Conti Paolo
Data di realizzazione 2006
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena
Data di acquisizione 2006
Specifiche Supporto e tecnica Tecnica mista su carta
Dimensioni 27 x 27 cm
Storia L'opera, datata 2006, entra a far parte della Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena nello stesso anno, insieme all'altra carta “Nido caduto” (2000), come donazione da parte dell'artista a seguito dell'annuncio pubblicato da “Il Giornale dell'Arte”. Questo dipinto su carta rientra tra le opere più materiche e gestuali di Conti, che rimane nell'ambito del figurativo ma prendendone ne distanze, aprendosi a un'espressione piuttosto “anti-illustrativa”. Come espresso da Gianmaria Merenda, Conti utilizza, nel suo fare pittorico, “le carte e le tele di ogni grana lavorate nelle più diverse modalità [...], i colori coagulati in grande quantità materica che via via nel tempo si sono alleggeriti per velarsi nel tentativo di raggiungere un equilibrio instabile tra materiale e immateriale o le assenze di interventi in spazi più o meno consistenti delle superfici” (G. Merenda, “Paolo Conti. Ricordi. Olii e carte”, 2012).