Piccoli tatuaggi
Matite colorate e penna biro su cartoncino 35 x 12 cm
Descrizione
“Piccoli tatuaggi” è una carta disegnata che si sviluppa in verticale: tre finestre rettangolari, di dimensioni leggermente diverse, sono disposte dall’alto verso il basso. Le tre composizioni presentano motivi geometrici colorati (si tratta per lo più di colori primari, rosso e blu, con alcune sfumature in arancio, verde, rosa), che sono come incastonati in profili scuri (neri e marroni), quasi fossero smalti decorati con la tecnica cloisonné.
Artista
Progetto
Collezione e Raccolta
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione
SCHEDA TECNICA
Identificazione | Titolo | Piccoli tatuaggi |
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Tipologia | Mixed media | |
Artista | Gentile Domenico |
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Data di realizzazione | 2000 | |
Collezione | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione |
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Progetto |
Proprietà | Proprietario | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena |
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Data di acquisizione | novembre 2006 |
Specifiche | Supporto e tecnica | Matite colorate e penna biro su cartoncino |
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Dimensioni | 35 x 12 cm |
Storia | “Piccoli tatuaggi”, datata 2000, entra a far parte della Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena nel novembre 2006, insieme ad altre due carte: “Week end” (opera realizzata tra il 1980 e il 1986) e “Di notte, in giardino” (degli anni Sessanta), come donazione da parte di Gentile. Stretta è la connessione stilistica in particolare con “Week end”, e dunque con la sua rivisitazione personale del Futurismo degli anni Ottanta e Novanta, con l'incupirsi dei colori e l'aumento delle sfocature, di una certa velocità nel tratto che reitera l'oggetto, le forme, ma in un modo meno definito: “Piccoli tatuaggi” rappresentano tessere autonome e colorate, forme che sembrano quasi prendere vita ed esprimere la vibrazione interiore dell'autore. Come disse lo stesso Gentile, intervistato da Paola Antoni nel catalogo “Tatuaggi 1990-2000”, in occasione della personale tenutasi al Palazzo del Senato di Milano (2001): “ho la sensazione di aver dipinto queste opere sulla mia pelle: sono tatuaggi perché sono segni indelebili, testimonianza della mia fede nella pittura”. |
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