Nascita della nebulosa

Acrilico, tempera e olio su legno 60x50 cm

Descrizione

“Nascita della nebulosa” è un tamburato dipinto di medie dimensioni, dalla predominanza di colori freddi (il blu, nero e grigio), stesi in grandi campiture piuttosto geometriche e astratte che fanno da sfondo alla nebulosa calda e sfumata, situata al centro, nella parte alta del dipinto. Proporzioni e suddivisione dello spazio trovano un’armonia al loro interno e conferiscono all’opera un’aura particolare, a metà tra il sacro e la lettura scientifica dell’universo.

Identificazione Titolo Nascita della nebulosa
Tipologia Pittura
Artista Aulitto Vincenzo
Data di realizzazione 2000
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Università degli studi di Siena, Palazzo di San Galgano, via Roma 47
Data di acquisizione 2006
Specifiche Supporto e tecnica Acrilico, tempera e olio su legno
Dimensioni 60x50 cm
Storia “Nascita della nebulosa” è un'opera pittorica di Vincenzo Aulitto, entrata a far parte della Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università di Siena nel novembre 2006, grazie alla donazione da parte dell'artista, dopo l'invito del Prof. Massimo Bignardi a incrementare la collezione di opere della Scuola. In quegli anni, il lavoro di Aulitto si incentrava sul tema della figura umana in rapporto con il paesaggio, con l'ambiente (anche siderale): lo stupore umano innanzi al manifestarsi della natura veniva sublimato in un coinvolgimento dei sensi e degli elementi primordiali a 360°, in particolare attraverso la creazione di ambienti multisensoriali, che univano pittura, scultura, luce e aromi. “Nascita della nebulosa” nasce nel 2000, andandosi ad aggiungere a un primo ciclo di opere esposte nel 1998 nella personale “Astri”, presso la Galleria Rino Costa a Casale Monferrato e poi alla Casina Vanvitelliana del Fusaro a Bacoli: un'installazione che vedeva una semisfera luminosa e cangiante al centro della sala, la quale illuminava le altre opere a parete e cambiava così la percezione dell'osservatore sulle stesse. Insieme alla sfera, tre grandi dischi, come una sorta di scudi, rappresentavano la Terra, la Luna e il Sole, mentre alcuni tamburati a parete rimandavano agli altri astri, come Venere ad esempio, con riferimenti molto soggettivi e ironici. Come scriveva Tiziana Conti, nel catalogo di accompagnamento alla mostra “Astri”: “le tre opere intorno alle quali si snoda il percorso della mostra, sono contestualizzate entro una cornice di lavori nella quale è costante il richiamo al tema centrale, mediante allusioni trasversali. Una serie di tavole di legno dipinte anche sui fianchi così da assoggettare nello spazio, rinvia al mito e alle fasi astrali. [...] Perdersi nel cosmo assume il senso di una suspence magica e inquietante. Aulitto sembra suggerire che le strade della contemporaneità trovano nella materia e nel mito i sintomi di forze enigmatiche e presaghe dell'anima”. Aulitto lavora a questo ciclo anche negli anni a seguire e “Nascita della nebulosa” deriva proprio da questo.