Labirinti 1973-1995 Costellazione (per pianoforte)
Stampa litografica 35 x 30 cm (40 x 50 cm incorniciato)
Descrizione
L’opera rappresenta il programma musicale e la disposizione dello stesso negli spazi della Certosa di Pontignano, dove l’artista Daniele Lombardi il 24 agosto 1995 ha presentato alcuni suoi brani in un Concerto Intermedia promosso dall’Accademia Musicale Chigiana, con la collaborazione di altri musicisti e ballerini. Il termine “costellazione” richiama da vicino un’altra opera di Lombardi della Collezione della Scuola, Labirinti 1975-95 Kaos per voce (n. inv. 80C), che sembra proprio raffigurare una Costellazione, come la intendeva Lombardi. Può darsi quindi che il titolo Labirinti 1975-1995 Costellazione (per pianoforte) (di n. inv. 80A) fosse invece quello dell’opera dal numero di inventario 80C.
Costellazione è una delle composizioni presentate da Lombardi nella Certosa di Pontignano nel 1995, insieme a Kaos.
Artista
Progetto
Collezione e Raccolta
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione
SCHEDA TECNICA
Identificazione | Titolo | Labirinti 1973-1995 Costellazione (per pianoforte) |
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Tipologia | BozzettoDisegno | |
Artista | Lombardi Daniele |
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Data di realizzazione | 1995 | |
Collezione | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione |
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Progetto |
Proprietà | Proprietario | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici, Università degli Studi di Siena |
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Data di acquisizione |
Specifiche | Supporto e tecnica | Stampa litografica |
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Dimensioni | 35 x 30 cm (40 x 50 cm incorniciato) |
Storia | L’opera rappresenta il programma musicale e la disposizione dello stesso negli spazi della Certosa di Pontignano, dove l’artista Daniele Lombardi il 24 agosto 1995 ha presentato alcuni suoi brani in un Concerto Intermedia promosso dall'Accademia Musicale Chigiana, con la collaborazione di altri musicisti e ballerini. Tale progetto è stato presentato dall’artista anche a Prato, alle ore 20 di giovedì 24 settembre 1998 in Piazza del Comune, in collaborazione con il Museo Pecci[1]; è stato poi riproposto all’interno di "Carthusia 2002. Territori", mostra a cura dell’allora Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte di Siena, tenutasi dal 3 al 9 giugno di quell’anno negli spazi della stessa Certosa di Pontignano: in quest’occasione è stata esposta parte del materiale documentario ed è stata offerta all’ascolto la registrazione sonora del concerto del 1995. L’opera sembra sia stata richiesta per la Scuola dal Direttore Enrico Crispolti, anche se non si conosce l’anno esatto; si sa però che la Scuola, con il tramite dei direttori Enrico Crispolti e Massimo Bignardi, ha voluto creare una raccolta per donazioni, a partire dagli artisti della mostra "Carthusia 2002. Territori"[2]. Inoltre, il rapporto tra l’artista e la Scuola era in quegli anni saldo, poiché questi il 22 gennaio 2002 ha ivi tenuto una lezione dal titolo La musica del Futurismo (con esemplificazioni) e il 15 gennaio 2003 l’esibizione-seminario Immagine e Suono/ Suono e Immagine 2, all’interno del programma formativo degli studenti [3]. È possibile che l’opera donata sia la stessa presentata nella mostra "Carthusia 2002. Territori", poiché nel catalogo è presente una stampa dallo stesso titolo e identica, anche se le dimensioni sono 30x30, ma può darsi si tratti solo di una lieve difformità nella misurazione della stampa. Secondo le parole di Lombardi, espresse in un testo di accompagnamento al concerto del 1995, il progetto Labirinti[4], a cui si legano tutte e tre le opere in collezione, si lega all’antico mito di Dedalo, personaggio accostato dall’artista alla figura dispotica del compositore, a cui l’esecutore deve obbedire. Il labirinto trasforma il mistero dell’universo in enigma; nella musica, tale essenza mitica si attenua ma grazie a una partitura labirintica si crea un compenetrarsi di “determinazione” e “indeterminazione”. Si creano così “piani sintattici multipli” e una “fertile dimensione sintattica nuova”. Lombardi crea così quella che definisce una “musica virtuale”, in cui i gesti grafici e pittorici esprimono il divenire, il processo di ciò che sarà sonoro. Ma tale arte visiva è una musica silenziosa, destinata alla meditazione silenziosa. Infine, l’autore esprime un pensiero che partendo da Umberto Eco e dalla sua affermazione dell’inesistenza di antilabirinti, afferma anche che «[…] non esistono polifonie labirintiche: il percorso è solitario, monodico, affronta da solo il Minotauro, che forse è solo il terrore claustrofobico: il filo di Arianna non si intreccia...»[5]. Costellazione è il nome di una composizione di Lombardi del 1978, presentata come performance per pianoforte e dia/programma a Como, in occasione dell’Autunno musicale, il 4 ottobre 1979, e a Prato, nell’evento Suono/Gesto/Segno, il 29 giugno 1979. L’esecuzione per pianoforte è stata accompagnata dalla stessa immagine o comunque una molto simile a quella raffigurata in Labirinti 1975-1995 Kaos per voce, 1995 (un’altra opera di Lombardi donata alla Scuola. cfr. n. inv. 80C). Può darsi quindi che il titolo Labirinti 1975-1995 Costellazione (per pianoforte) (di n. inv. 80A) fosse invece quello dell'opera dal numero di inventario 80C. Grazie alla consulenza dell’ex direttore e professore Massimo Bignardi si sa anche che nell’autunno del 2015 è stato fatto il trasloco della Scuola da Villa Glicine a Palazzo di San Galgano e al deposito delle Scotte, sotto la sua direzione, ma la maggior parte dei materiali è stata trasportata solo successivamente. Non si sa quando questa e le altre due opere di Lombardi (nn. inv. 80B, 80C) siano giunte al Rettorato, ma da alcuni documenti dell’archivio della Scuola di Siena si evince che in data 26 giugno 2017 non sono presenti tra le opere trasportate al Rettorato; da un altro documento, inoltre, sembra che questa e le altre due opere (nn. inv. 80B, 80C) fossero nella sede della Scuola nel Palazzo di San Galgano, v. Roma 47, in data 24 febbraio 2018; quindi sono giunte al Rettorato dopo questa data. [1]In occasione della 40° edizione di Prato Expo. [2]Enrico Crispolti ha anche curato il catalogo di una mostra in cui ha scritto anche Lombardi, cfr. Il futurismo attraverso la Toscana: architettura, arti visive, letteratura, musica, cinema e teatro, catalogo della mostra a cura di Enrico Crispolti (Livorno, Museo Civico “G. Fattori” a Villa Bimbelli, 25 gennaio 2000 – 30 aprile 2000), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI) 2000. [3]Cfr. La Diana, Annuario della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Siena, Anno VIII-IX-X-XI, Silvana Editoriale, Milano 2006, pp. 258, 260. [4]L’artista ha realizzato la composizione Minotaurus 1, a cui sembra sia legato il Concerto Intermedia del 1998 di Prato e forse anche quello del 1995 della Certosa di Pontignano, ispirandosi a Der Minotaurus di Friedrich Dürrenmatt (I ed. 1985), cfr. http://www.danielelombardi.it/works/workspage/00Minotaurus.html [5]Il testo è tratto da un’Autointervista che ha scritto Daniele Lombardi, la n° 7 del 1998, cfr. Gino di Maggio, Achille Bonito Oliva, Daniele Lombardi (a cura di), Daniele Lombardi: ascoltare con gli occhi, Mudima, Milano 2017. |
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