Il Cardinale
Olio su tela 100x80 cm
Descrizione
“Il Cardinale” è un olio su tela di medie dimensioni, rappresentante un porporato in un interno, seduto a un tavolo coperto dalla tovaglia rossa, su cui poggiano il calice e le sacre scritture (una chiara citazione, a livello formale, del ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, dipinto da Raffaello nel 1518). Tuttavia, qui la figura umana è solo evocata, come se del cardinale fossero rimasti soltanto i vestiti e gli attributi: al posto della testa, un ostensorio che, con i suoi raggi, riflette la luce illuminando tutta la scena. Manca la carne, come se fosse divenuta spirito, ma resta la volumetria del corpo sottolineata dalle morbide pieghe del suo abito e dalla postura di ¾. Da notare, le perfette proporzioni (la figura divide verticalmente la scena, in due parti esattamente uguali) e una farfalla posata sullo spigolo del tavolo: questa forse simboleggia l’anima e, nell’iconografia cristiana, la sua leggerezza e incostanza, ma anche la resurrezione.
Artista
Progetto
Collezione e Raccolta
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione
SCHEDA TECNICA
Identificazione | Titolo | Il Cardinale |
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Tipologia | Pittura | |
Artista | Carotenuto Mario |
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Data di realizzazione | 1990 | |
Collezione | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione |
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Progetto |
Proprietà | Proprietario | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena |
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Data di acquisizione | dicembre 2006 |
Specifiche | Supporto e tecnica | Olio su tela |
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Dimensioni | 100x80 cm |
Storia | “Il Cardinale”, opera datata 1990, entra a far parte della Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena nel dicembre 2006, come donazione, voluta da Massimo Bignardi, allora docente presso l'ateneo senese, il quale negli anni aveva curato più mostre dell'artista salernitano. Il tema del sacro, ma di un sacro profondamente popolano, quasi “pasoliniano”, è caro all'artista già a partire dal 1982, quando realizza il suo “Presepe Dipinto” per il centro storico di Salerno, conservato nella sala San Lazzaro del Duomo: un patrimonio indiscusso per tutta la città. Oltre 100 pezzi sagomati e a grandezza naturale che raffigurano le persone del quartiere, dalle più umili alle più note (ivi compreso l'amico di una vita, Alfonso Gatto). Nello stesso decennio, la pittura di Carotenuto diviene confessione effusiva in relazione con il tempo e le immagini, onirica: in questi anni nascono opere quali “Il sogno di Giorgione”, del 1981, il ciclo dedicato a Raffaello e poi le riletture da Velàzquez. È però in seguito, nella mostra del 2000 dal titolo “Mario Carotenuto. Paramenti Sacri”, allestita presso la chiesa di Sant'Apollonia a Salerno, che il sacro viene celebrato dal pennello di Carotenuto, in particolare attraverso i suoi paramenti, i suoi riti e personalità: è a questo periodo creativo che anche “Il Cardinale” dunque appartiene. |
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