Epifanie

Animazione in living picture. Fotogramma dell'azione Opus 1/6. Fotografia 70x50cm

Descrizione

“Epifanie” è una fotografia di medie dimensioni, che non è altro che la trasposizione di un fotogramma tratto da una delle sue azioni “Opus intercodex”, ovvero il susseguirsi di animazioni in “Living Pictures” quali una serie di fotogrammi che danno l’idea dello sfogliarsi di un libro “vivo”, in movimento.

Identificazione Titolo Epifanie
Tipologia IllustrazioneInstallazione
Artista Prestento Giustina
Data di realizzazione 1981
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università di Siena
Data di acquisizione 2003/2008
Specifiche Supporto e tecnica Animazione in living picture. Fotogramma dell'azione Opus 1/6. Fotografia
Dimensioni 70x50cm
Storia Non è certa la data di acquisizione dell'opera nella Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università di Siena, ma è ipotizzabile essersi compiuta dopo il giugno del 2002, quando Giustina Prestento tenne un seminario presso la Scuola, su invito dell'allora direttore Enrico Crispolti, e più plausibilmente tra il 2003 (come ci indicano alcuni appunti della stessa artista sulla documentazione conservata tra le carte d'archivio della Scuola, in cui si fa riferimento alla bibliografia di quell'anno) e prima del 2008, anno della sua scomparsa. L'opera, che va letta in modo composito con altre due parti, due opere entrate contestualmente in collezione, ovvero la coeva litografia “Epifanie su musiche di Luciano Berio” (1981) e “Toccata e fuga in re minore di Sebastian Bach” (2000), rientra tra le opere visive che la Prestento inizia a sperimentare a partire dal 1979, per poi far evolvere anche negli anni a seguire. Si tratta di una trasposizione delle vibrazioni sonore in “orme” segniche sul foglio: immagini che vivono autonome oppure, se proiettate, diventano “pagina luminosa” davanti e dentro la quale si muove il corpo che le dinamizza in sincronia con il suono, integrandosi nell'opera. Quest'ultima diviene così un quadro vivente, una “Living Picture”. Un susseguirsi di “Living Pictures”, quali fotogrammi tridimensionali che danno l'idea dello sfogliarsi di un libro “vivo”, compone l'“Opus intercodex”.