Di notte, in giardino

Catrame, china e tempera su carta da disegno e tondi di cartone telato 42x28 cm

Descrizione

Di notte, in giardino è un’opera piuttosto datata di Domenico Gentile, risalente ai primi anni della sua produzione pittorica. Rappresenta una sorta di collage, dove più tecniche si fondono insieme, creando una composizione unica e ordinata: catrame e china, tempera e cartone telato (per i cerchi). Si tratta di un’opera fortemente geometrica che gioca sui pieni e vuoti: in un rettangolo scuro, dipinto, vengono ricavate delle parti rettangolari neutre, dalle quali è come se si staccassero o si sovrapponessero 5 cerchi di cartone dipinti con motivi floreali. Il tondi sembrano tessere, pedine di un gioco che si muovono all’interno dell’opera, scivolando sulla superficie pittorica e conferendo al tutto una certa tridimensionalità. I colori predominanti sono il blu, verde scuro e nero, il rosso, grigio e il crema della cornice e del piano di fondo.

Identificazione Titolo Di notte, in giardino
Tipologia Mixed media
Artista Gentile Domenico
Data di realizzazione anni Sessanta
Collezione

Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione

Progetto
Proprietà Proprietario Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena
Data di acquisizione novembre 2006
Specifiche Supporto e tecnica Catrame, china e tempera su carta da disegno e tondi di cartone telato
Dimensioni 42x28 cm
Storia “Di notte, in giardino”, è un'opera ascrivibile agli anni Sessanta, entrata a far parte della Collezione della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell'Università degli Studi di Siena nel novembre 2006, insieme alle altre due carte: “Piccoli tatuaggi” (2000) e “Week end” (1980-1986), come donazione da parte di Gentile. In questa fase si risente ancora della predilezione per i colori, i motivi, le luci della città di origine di Domenico Gentile, Salerno: dei luoghi e paesaggi mediterranei che hanno caratterizzato la sua infanzia, del suo muoversi continuo tra il realismo e l'astrattismo geometrico: un'opera di passaggio dunque, tra più periodi e poetiche.