Canzoni di viaggio
Tecnica mista su carta 173 x 106 cm
Descrizione
Come la maggior parte delle opere grafiche della Montessori, lo spazio è bidimensionale, e l’importanza è data al segno, al gesto seguito a un momento di concentrazione, concetto che ricorda la cultura artistica orientale. I segni sono indefiniti come un ricordo. In fondo a destra vi è un piccolo testo, che sembra una poesia: la Montessori infatti nella sua carriera ha tessuto un rapporto tra arte e poesia.
All’interno delle sue opere la Montessori lascia una traccia autobiografica, ma vuole che l’interpretazione sia libera.
Artista
Progetto
Collezione e Raccolta
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione
SCHEDA TECNICA
Identificazione | Titolo | Canzoni di viaggio |
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Tipologia | Illustrazione | |
Artista | Montessori Elisa |
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Data di realizzazione | 1992 | |
Collezione | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena | Collezione |
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Progetto |
Proprietà | Proprietario | Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici, Università degli Studi di Siena |
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Data di acquisizione | Ottobre 2005 |
Specifiche | Supporto e tecnica | Tecnica mista su carta |
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Dimensioni | 173 x 106 cm |
Storia | L’opera è stata donata dall’artista alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici di Siena, con un pacco inviato il 25 ottobre 2005; il pacco era indirizzato all’allora Direttore della Scuola Enrico Crispolti, nella precedente sede della Scuola in Villa Glicine e Siena, in via Roma 56. Nel contrassegno del pacco, nello spazio riservato al contenuto, è scritto “Stampe”: forse quindi l’artista ne ha donate più di una. La richiesta di quest’opera quindi è stata fatta da Enrico Crispolti, e si inserisce nel generale progetto della Scuola di Siena, e in particolare dei direttori Crispolti e Massimo Bignardi, di creare, dal 2002, una collezione d’arte nella Scuola, comprendente soprattutto disegni e opere grafiche; a tal fine venivano chieste donazioni agli artisti stessi. Il trasporto dell’opera al Rettorato è avvenuto nel giugno del 2017. Come la maggior parte delle opere grafiche della Montessori, lo spazio è bidimensionale, e l’importanza è data al segno, al gesto seguito a un momento di concentrazione, concetto che ricorda la cultura artistica orientale. I segni sono indefiniti come un ricordo. In fondo a destra vi è un piccolo testo, che sembra una poesia: la Montessori infatti nella sua carriera ha tessuto un rapporto tra arte e poesia[1]. All’interno delle sue opere la Montessori lascia una traccia autobiografica, ma vuole che l’interpretazione sia libera[2]. [1]Queste riflessioni sulle caratteristiche della produzione artistica della Montessori sono tratte da un’intervista fatta all’artista da Daniela Ferraria, cfr. https://www.150anni.it/webi/stampa.php?wid=2029&stampa=1 [2]Cfr. https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/who-is-who/2019/03/intervista-pittrice-elisa-montessori/ |
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