Spazzini Severino

Informazioni

Severino Spazzini, pittore e incisore, nasce nel 1939 a Guinizzolo (MN), dove vive e lavora. Diplomato all’Istituto di Belle Arti “A. Venturi” di Modena, è attivo, come pittore, dal 1965; dal 1978 opera inoltre nel settore dell’incisione e della calcografia originale, grazie anche allo studio delle tecniche incisorie presso il Laboratorio “Grafica Uno” di Milano. Inizia la sua attività espositiva dal 1970, per poi proseguire, a partire dagli anni Ottanta, con opere prevalentemente grafiche e calcografiche. Nel 1999 compare tra i 20 incisori selezionati per la Rassegna Nazionale della Stampa d’arte, promossa dalla rivista milanese “Grafica d’arte”. Negli anni più recenti, espone poi in numerose Biennali di Incisione italiane, come la V Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea “Città di Campobasso” (2008), in Rassegne di grafica nazionali e internazionali e in diverse personali quali, tra le altre: Percorsi… Oltre l’immagine, a Castiglione delle Stiviere (MN), nel 2010; Un segno di luce tra natura, uomini e cose (2007), presso la Torre Civica di Medole (MN), a cura di Alessandro Righetti.

Tra le numerose collettive, si ricordano quelle organizzate presso la Soprintendenza Archivistica dell’Emilia-Romagna di Bologna (2008); al Castello Sforzesco di Milano (2011); alla Chapelle des Jésuites di Chaumont (2010); a I.U.F.M. di Chamalières (2010); al Museo Remondini ai Bassano del Grappa (2011); a Specchia-menti (2011), presso MAURIZIANO a Reggio Emilia, a cura di Giuseppe Berti, Marzio Dall’Acqua e Marco Fiori; alla Galleria il Bisonte di Firenze (2013); presso la Casa Museo Sartori di Mantova, con la cura di Arianna Sartori, espone rispettivamente in Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni (2014), in Mantova in Arte 2015 – I regesto artistico mantovano (2015), in L’arte tra paesaggi e periferie (2018); nel 2018 espone a 6 incisori in mostra, presso la galleria Arianna Sartori di Mantova, a cura di Arianna Sartori.

Con oltre 180 matrici realizzate dal 1978, Spazzini si muove, in modo raffinato e poetico, tra l’acquaforte, l’acquatinta, la puntasecca e la ceramolle, prediligendo la raffigurazione del paesaggio, della figura umana e le nature morte. Come affermato da Alessandro Righetti: “Spazzini, pur attentissimo e partecipe al vivace dibattito culturale in campo, ha il coraggio e la fermezza di restare fedele alla figurazione, in una accezione neo-espressionistica che si connota di una intensa e fervida spiritualità. Tema dominante, pressoché esclusivo nelle sue varianti, è la natura, inverata nell’incantato paesaggio virgiliano che dai colli dolcemente digrada verso la pianura, intorno al Mincio, per giungere al Po” (Righetti 2007, p. 9).

Le sue incisioni sono presenti in prestigiose Raccolte, tra le quali: Istituto Nazionale per la Grafica-Calcografia di Roma; Biblioteca Nazionale di Francia, Dipartimento delle Stampe e delle Fotografie. Sezione stampe contemporanee, Parigi; Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano; Museo Civico di Bassano del Grappa, Raccolta Stampe; Raccolta di Stampe “Angelo Davoli” di Reggio Emilia; Civica Raccolta d’Arte, Torre Civica di Medole (MN); Gabinetto delle Stampe di Bagnacavallo (RA).

La rivista “Grafica d’arte” di Milano si interessa da anni a “questo artista autentico, intenso e rigoroso”, pubblicando più volte le sue incisioni.