Nespolo Ugo

Informazioni

Nato nel 1941 a Mosso Santa Maria (Biella), Ugo Nespolo si diploma all’Accademia Albertina di Belle
Arti di Torino e si laurea in Lettere Moderne. La sua prima attività si situa nel clima torinese e milanese
di metà anni Sessanta, e nel 1967 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Schwarz a Milano. È in
quell’ambito che risente della cultura pop che informa la sua arte, ma successivamente si avvicinerà al
protoconcettualismo; comunque egli non si identifica mai del tutto in nessuna corrente, distinguendosi per
la sua inconfondibile vena ludica.
Il 6 giugno del 1967 partecipa anche al Concerto Fluxus – Art Total alla Galleria La Bertesca-Masnata di
Genova [1].
Nespolo espone in numerose mostre personali in tutto il mondo: al Philadelphia Museum of Modern
Art, a Varsavia, a Colonia, al Pompidou di Parigi, dove si è tenuta nel 1984 la retrospettiva Nespolo, le
cinema Diagonal. Nel 2003 la nuova sede newyorkese di Alitalia viene inaugurata con una mostra
personale di Nespolo e, nello stesso anno, un’altra personale viene presentata al Museo Nazionale di
Pechino. L’artista prende parte anche a molte mostre collettive, in Italia e all’estero.
Nella sua attività si dedica all’arte grafica, con serigrafie e manifesti per eventi, alla pittura e, dagli anni
Ottanta – periodo in cui è spesso a New York per ispirarsi alla vita nelle strade della metropoli – anche a
sperimentazioni particolari: per quanto riguarda le tecniche – ad esempio l’intarsio, il ricamo [2] – ma
anche i materiali, poiché realizza opere su legni pregiati, come ebano, madreperla, avorio, alabastro,
cuoio, porcellana, argento, creando oggetti originali, giocosi e apparentemente illogici, anche se in
qualche caso vogliono portare lo spettatore a riflettere. Fra le sue realizzazioni creative, l’Albero dei
cappelli, che viene anche riprodotto in serie.
I colori di Nespolo sono accesi, l’atmosfera allegra, compaiono a volte anche motivi geometrici. Il suo
rapporto con il tempo è molto puntuale, perché raffigura immagini tratte sostanzialmente dalla vita reale e
legate a un momento preciso [3].
Un anno dopo aver vinto il Premio Bolaffi (1974), realizza un’opera molto importante e conosciuta, Il
museo, un quadro lungo dieci metri, del 1975-76, esposto per la prima volta nel 1976 al Museo
Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno; questo quadro è stato poi esposto in molti musei e gallerie
e viene posto in una posizione di rilievo in una mostra del 1990 al Palazzo Reale di Milano. L’artista
tornerà più volte sul tema del museo, presentando, nelle sue sale, opere fittizie di vari artisti. Interessante
anche la sua serie della prima metà degli anni Ottanta, Videogiochi (legno, acrilico, nitro) promossa ed esposta dalla Renault a Roma nel 1984, in uno spazio appositamente dedicato; con questa serie, la cultura
pop sembra avvicinarsi a un’idea tecnologica futurista, anche se le scene sono ben più statiche. Curiosa
anche la serie dedicata a Sinbad il marinaio.

L’artista è aperto a varie tipologie di influssi e di esperienze culturali e ludiche. Nespolo si dedica infatti anche al teatro e al cinema: dal 1967 lavora nel cinema sperimentale, iniziando con Grazie mamma Kodak e proseguendo con circa venti opere, tra cui, da un’idea di Man Ray, La porta girevole (1982); tra gli attori scelti da Nespolo figurano artisti come Michelangelo Pistoletto, Enrico Baj, Lucio Fontana. Negli anni Novanta realizza invece scene e costumi teatrali per l’Elisir d’amore di Donizetti, su commissione del Teatro dell’Opera di Roma [4].

 

[1] Cfr. Linda Kaiser, Fluxus. Fasi e varianti, in “La Diana”, Annuario della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Siena, Anno II, Il Leccio, Siena 1996, pp. 159 – 187.
[2] Cfr. https://www.galleria-galp.it/nespolo-ugo
[3] Dalle parole dell’artista in Enrico Crispolti (a cura di), Inchiesta sull’arte. Quattro domande a cinque generazioni di artisti italiani, Mondadori Electa, Milano 2008, p. 117.
[4] Cfr. https://www.galleria-galp.it/nespolo-ugo