Giannoni Massimo

Informazioni

Massimo Giannoni nasce a Empoli nel 1954 e vive e lavora a Firenze. Frequenta l’Istituto d’Arte Porta
Romana e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1979 vince il premio di Migliore studente Accademie
di Belle Arti d’Italia (Premio Lubiam, Mantova) e tra il 1991 e il 1992 riceve l’Anset Prize, Brisbane. Nel
2005 partecipa alla XIV Quadriennale di Roma Fuori tema/Italian Feeling. Tra la fine del XX e i primi
anni del XXI secolo presenta i suoi lavori in diverse mostre personali, sia in Italia (Firenze – due
esibizioni alla Galleria Vivita nel 1985 e nel 1987 – , Brescia, Milano, Roma) che all’estero (New York,
Chicago, Sidney, le ultime due in occasione di un soggiorno in Australia e poi negli Stati Uniti nei primi
anni Novanta), e partecipa a otto mostre collettive, sia in Italia che all’estero, spingendosi fino a Tokyo. Nel 2011 viene selezionato, insieme ad altri 9 artisti, dalla Fondazione Roma, per la 54° Esposizione
Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia.
Nel 2013 partecipa alla mostra Mimesis, variazioni sul libro a cura di Sergio Risaliti, tenutasi presso la
Biblioteca degli Uffizi di Firenze, e realizza la mostra personale Durata dell’immagine a cura di Flaminio
Gualdoni presso Palazzo Giureconsulti a Milano.
Nel 2015 prende parte alla mostra collettiva Linee di confine a cura di Marco di Capua, presso il Museo
Biliotti di Roma e nel 2016 espone al Museo ebraico di Bologna Muro del Pianto (olio su tela), studio
preliminare per la realizzazione di un grande Trittico di 2 x 6m. [1]
Giannoni si dedica soprattutto alla pittura e sembra prediligere come tecnica l’olio su tela, servendosi anche del supporto della fotografia per la realizzazione delle sue opere. Osservati da lontano, i suoi quadri sembrano figurativi, ma da vicino l’immagine, dipinta con una pennellata molto densa, sembra sfaldarsi, appare meno nitida, quasi astratta. I soggetti da lui prediletti sono le librerie, dove regnano il silenzio e la calma, e gli interni delle borse d’affari, frenetici luoghi di passaggio, ma anche la Specola. [2]

L’assenza dell’uomo e una luce fredda sono caratteristici dei suoi quadri. Durante il periodo trascorso in Australia e negli Stati Uniti si riavvicina allo stile informale, che sembra lo abbia interessato all’inizio della carriera, ma lo impiega per realizzare scene di interni. Al rientro in Italia, si dedica ai suoi temi preferiti, come le librerie, anche quelle antiche e prestigiose, o i palazzi della nobiltà fiorentina, come Palazzo Serristori (2016).

 

[1]Cfr. https://www.museoebraicobo.it/eventi/allegati/INVITO_MURO.pdf
[2]Cfr. http://www.memecult.it/lequilibrio-ricercato-massimo-giannoni-farsetti-arte/