Cardinali Sauro
Informazioni
Nato a Spina (PG) nel maggio del 1951, Sauro Cardinali intraprende un’attività di ricerca teatrale negli anni Settanta dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte per la Ceramica di Deruta.
Nel 1976 ha fondato insieme a Barcaccia, Marzialetti, Soldani e Vecchietti il gruppo “Cronotopo”, responsabile di diversi interventi ambientali nel territorio urbano nella provincia di Perugia.
Dal 1980 Cardinali iniziò ad interessarsi alle problematiche relative alla trasformazione dell’immagine e alla sua rielaborazione con la consapevolezza della permanenza di simboli radicati in essa.
Praticando un suo rigore operativo è stato intento a ricercare un nuovo ordine e i suoi lavori sono realizzati con un uso che si potrebbe definire “destinale” dei materiali, che vede trasformarsi in qualcosa che era già nella sua mente.
L’aspetto esteriore dei suoi lavori è proprio la disinvoltura esplicitata nell’uso svariatissimo di questi ma anche la parola scritta attraverso un costante lavoro di scomposizione e di ricomposizione entra nella sua produzione; come un “propositore di possibili nuovi sospetti di enigmi poetici cripticamente remoti e al tempo stesso intrinsecamente attuali, capaci di interrogare ellitticamente il nostro presente destino”, l’artista mirava ad un’oggettivazione dell’opera nella propria autonomia di compiuto costrutto linguistico articolato.
L’opera non è mai una geologia facilmente ricostruibile degli stati di vita quotidiana e vita artistica, anzi viene considerata come un’epifania rispetto all’esistenza dell’individuo e questa si verifica “con secchezza, asciuttezza e senza fronzoli”.
Estraneo dal brusio senza significato che connota la comunicazione massmediale, Cardinali crede nel modo diverso di parlare dell’arte che quando è grande comunica senza clamore.
L’artista lavora divergendo – da un ritmo e da una condizione operativi dominati dalla mentalità del consumo – e costruendo – nel senso di determinare la costituzione di opere di valenza autonoma e oggettiva.
Cardinali procede su un livello istintivo fino al raggiungimento fisico della materia lavorata in seguito a sovrapposizioni di fasi lavorative continuando a mantenersi anche nella sfera più cerebrale e concettuale.
I dati strutturali formali che hanno caratterizzato le sue opere negli anni Ottanta e Novanta sono il ricorrente rapporto pittura-oggetto, una costante frontalità, la simmetria (segno dell’assolutezza) quasi sempre monumentale e la frequente concorrenza della parola nella rivelazione concettuale dell’immagine stessa (Enrico Crispolti).
Tra le opere più note si possono ricordare gli Autoritratti, i Rotoli (“Penso il rotolo come qualcosa che nel tempo può ripetersi… perché nel rotolo risiede una possibilità di estensione, di ripetizione con ritmi e con parole differenti, qualcosa che può parlare continuamente. Continuerò a fare sempre i rotoli, in quanto sono una sorta di matrice di un modo di fare che ha aperto successive possibilità”), Le peripezie del nome, Il pasto delle farfalle, Estasi e Cadute, Costituisce un paesaggio, Se la materia cade sempre e le recenti serie Quando il sogno comincia da espellere il suo sognatore, Miele Nuovo e L’esattezza del sonnambulo.
I suoi lavori non entrano subito in confidenza con lo spettatore in quanto richiedono riflessione appartata e discrezione forse perché nati essi stessi in solitudine: tutto intorno si libera, la realtà viene svuotata dalla cronaca e la solitudine finisce con il cedere il posto alla malinconia quando l’assolutezza della frontalità gli impone la questione della forma. Cardinali, onnivoro di arte, considera dunque il lavoro come sposalizio di materiali e forma e crede fermamente che poi l’opera vada inevitabilmente verso ciò che è.
La prima personale si tenne a Perugia nel 1970: seguirono molte altre mostre che hanno avuto luogo a Cosenza, Gubbio, Bologna, Bari e Trieste; ha preso parte a mostre collettive non solo in Italia ma anche all’estero (Bilbao, Tokyo, Basilea, Parigi e Washington).
Nel 2001 vinse il concorso per la sistemazione dell’area di Piazza Augusto Imperatore a Roma, il concorso per un’opera per la Biblioteca Comunale di Foligno e per un’opera pubblica presso la città di Siena. Il 21 maggio 2004 viene presentata alla città da Enrico Crispolti Tra alba e notte presso la parte finale dell’elica del parcheggio Il Campo che termina a ridosso della terrazza panoramica accanto agli Orti dei Tolomei. La qualità dello spazio del parcheggio, che diventa luogo espositivo da spazio anonimo, si adatta alla ricerca concettuale e formale dei rotoli, uno degli ambiti più approfonditi dall’artista che in sintonia con l’ambiente offre molteplici letture spaziali senza dimenticare le geometrie tipiche senesi (il rimando è evidente alla Balzana e ai marmi del Duomo). Il rivestimento in ceramica a terzo di fuoco è costituito da piastrelle unite le une con le altre e insieme creano un disegno-trama che, articolandosi secondo il passaggio tipico del lavoro artistico, rivela proprio l’espressione Tra alba e notte.
Pochi giorni dopo (2 giugno 2004) Sauro Cardinali tiene un seminario d’artista su iniziativa dello stesso Crispolti.
Sul fondo della vetrina di via di Ripetta 131 (Roma) nel maggio del 2008 ha avuto luogo Quando il sogno comincia ad espellere il suo sognatore.
Nel 2010 realizzò un’opera permanente all’interno dell’ampliamento del cimitero della città di Gubbio e quattro anni dopo era presente presso lo spazio espositivo ex Mattatoio a Trevi È sottoterra che nascono i fiori – Dare forma, tra vertigine ed equilibrio.
L’artista ha anche realizzato un’opera permanente nel nuovo cimitero di Gubbio.
Ha insegnato tecniche dell’incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara (1976-1980), di Bologna (1981-1987), di Roma e di Perugia impegnato nell’ambito pittorico (“Quando in aula mi trovo di fronte a una pluralità di persone con una varia conformazione culturale tento di riportare questa complessità ad una necessità unica: quella dell’arte. È qui che si comincia a fare un lavoro di riconoscimento di sé e di appartenenza ad una comunità”).
A partire dal primo maggio 2015, giorno del suo compleanno, Cardinali firma le opere come Minore Umbro del 5102, contando ogni anno futuro come mille e rovesciando la datazione nella sua immagine speculare.
Tra le mostre recenti si conoscono le seguenti: nel 2017 Nestore, Matrice Argine Marchingegno presso l’Ex essiccatoio di Castiglione della Valle (Perugia) presentata poi presso la galleria The Flat Massimo Carasi di Milano e presso VOLTA Art Fair a Basilea, e Cardinal Points presso la suddetta galleria di Milano; No Place 4 presso l’ex Ceramica Vaccari a Santo Stefano di Magra nel 2018 e L’immanenza della Rugiada presso Palazzo Lucarini di Trevi nel 2019.
L’artista vive e lavora a Spina (Perugia).