Calonaci Giuseppe

(Poggibonsi, 1931)

Informazioni

Giuseppe Calonaci nasce a Poggibonsi (Siena) nel 1931, dove tuttora vive e lavora. Nel suo luogo natale frequenta la Scuola privata di Disegno Classico Formativo, accademia nata nel dopoguerra a Poggibonsi e diretta da Pilade Moni, e avente tra i professori Lionello Bonamici, Silvano Bozzolini, Otello Chiti, Marta Pieraccini Bozzolini.

Nel 1948 lavora come decoratore e disegnatore presso la vetreria “Boschi” di Colle val d’Elsa, in provincia di Siena.

Nel 1953 fonda a Poggibonsi la fabbrica S.I.V.A., che produce smalti artistici su acciaio, cotti a 900°, con l’idea di “diffondere l’arte nel sociale”; vengono invitati a collaborare anche artisti come Silvano Bozzolini, Pierachille Cuniberti, Marta Prezzolini, Concetto Pozzati, Gualtiero Nativi e molti altri.

Negli stessi anni collabora con la Fornace “F.lli Fontana”, di Castellina in Chianti (Siena), realizzando una serie di piatti e vasi d’arredamento, per cui impiega la tecnica degli antichi smalti degli orci.

Calonaci si forma nel clima del “MAC” (Movimento Arte Concreta), di “Forma 1”, e dal 1957 si inserisce nelle attività dell’Avanguardia fiorentina dell’ “Astrattismo classico”, esponendo alle Gallerie Numero di Fiamma Vigo di Firenze, Roma e Venezia.

Nel 1961 espone a varie mostre personali: a Firenze, alla Galleria “L’Indiano”, a cura di Lara Vinca Masini; a Milano, presso la Galleria “Il Giorno” con D’Ars Agency, a cura di Vittoria Palazzo; sempre a Milano, alla Galleria “Alla Parete di Pino”, con D’Ars Agency, a cura di Vittoria Palazzo e Oscar Signorini.

Nel 1973 partecipa alla fondazione della rassegna annuale “Poggibonsi Arte”, curata da Tommaso Giotti e poi da Alessandro Chiti e Antonio Fredianelli, ed espone alle mostre personali Frammenti di spazio, con testi di Carmine Benincasa ed Enrico Crispolti, e Pittura, scultura, grafica rispettivamente alla Galleria Giraldi di Livorno e a quella di Firenze.

Nel 1974 è insignito della Medaglia d’Argento “Luigi Vanvitelli” dalla Società di Storia Patria e dalla Società Dante Alighieri e presenta ancora una volta la personale Pittura, scultura, grafica, questa volta alla Reggia di Caserta, a cura di Flavio Quarantotto, mostra riproposta anche nel 1975 alla Galleria 2B di Bergamo e in altre sedi; a Roma espone al Palazzo delle Esposizioni, e all’Archivio centrale dello Stato (EUR) partecipa a “Come l’ombra”, convegno d’arte per Marguerite Yourcenar, a cura di Claudio Crescentini, a cui prendono parte anche artisti come Arnaldo Pomodoro, Joseph Beuys, Bertina Lopez.

Nel 1992 prende parte alla costituzione del gruppo “Esteriorizzazione”, tenutasi al caffè Le Giubbe Rosse di Firenze, nel 1996, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, viene nominato Cavaliere della Repubblica Italiana e nel 1998 riceve il “Premio Città di Poggibonsi”.

Nei primi anni del 2000, a Firenze, espone nella mostra Città Verticali, a cura di Nicola Micieli, Enrico Crispolti e Corrado Marsan, a Palazzo Pitti, nel Giardino di Boboli, a Palazzo Medici Riccardi e all’Accademia delle Arti del Disegno; sempre a Firenze viene insignito del titolo di “Accademico nel nome di Erato” dall’Accademia Internazionale Le Muse.

Espone anche nel Grattacielo Pagani di Milano e mette in mostra le sue sculture al Parco di Castellanza; inoltre nel corso della Biennale di Venezia, espone presso la Scuola Grande di San Teodoro (con la curatela della Galleria Numero).

Le sue mostre affrontano spesso i temi fondanti della sua attività artistica – I Disponibili, Il Messaggio del sole, Le Macchine del Sole – o anche altre tematiche, e si svolgono non solo in tutta Italia ma anche all’estero. Infatti nel 1990 ha luogo una sua personale alla Herr-Chambliss Fin’Art di Hot Spring, in Arkansas, occasione in cui Bill Clinton lo nomina “Ambasciatore Onorario”; inoltre la Maeda Enviromental Art del Giappone acquista dipinti e bronzi dell’artista e li mette in mostra a Tokyo; nel 1989, poi, Calonaci espone anche alla Biot Art Gallery di Tokyo.

L’artista inoltre partecipa anche a molte mostre collettive, sia in Italia che all’estero, ad esempio a Toronto o a Parigi.

Si ricordano gli eventi in cui presenta la Porta della pace (1985, bronzo, altezza 320 x 310 cm) a Poggibonsi; la Cattedrale della luce (calcestruzzo, altezza 18 m, base 35) a Barberino Val d’Elsa (Firenze); la Pala della Memoria (1992, bronzo patinato, acciaio, pietra arenaria, 1200 x 400 cm) a Enzam City, in Giappone; poi l’happening Stelle nel deserto, nel 1995, a Palmira (Siria); Immigrazioni a Nagada-Udaipur (India) nel 1997; Immigrazioni 2 nel 1998, nel Tempio Kukulkàn a Chichen Itza (Messico); Immigrazioni 3, nel 2001, ad Anghòr (Cambogia), Immigrazioni 4, nel 2002, a Leptis Magna e a Cirene (Libia), e l’inaugurazione di Porte dell’Anima (2003, bronzo patinato e blindo, 315 x 315 cm, Siena, Chiesa di Vico Alto).

Calonaci, considerato un po’ il futurista poggibonsese, nella sua produzione artistica ha spaziato tra i campi della pittura, della scultura, della grafica, del design, del macro intervento sul territorio, della performance, sperimentando anche con la tecnologia, con cui ad esempio ha realizzato dei modelli per eseguire poi opere d’arte di grandi dimensioni in lastre di metallo. I materiali da lui impiegati sono numerosi, da quelli più tradizionali della pittura e della scultura, come gli acrilici, il legno, il bronzo, ai più particolari come la sabbia.

Il suo percorso artistico ha ruotato attorno a dei tempi fondanti: l’Astrattismo classico formativo (fino al 1969), Le Cattedrali (1970-72), I Disponibili (1973-77), Il Messaggio del Sole (1978-81), Segnali della Memoria (1982-86), I Tatuaggi (1987-90), Le Macchine del Sole (1991-96), Immigrazioni (1997-99), Spiritualità (2000-2001), Astrattismo & Citazione (2001-2009), Astratto-Concreto Parete Occupata (dal 2007).