Bevilacqua Gaetano

(Casagiove (CE), 1959)

Informazioni

Gaetano Bevilacqua nasce a Casagiove (CE) nel 1959 e cresce a Salerno. Dal 1989 al 1991 studia a Milano al Civico Corso di Arti Incisorie, con l’insegnante Francesca Fornerone, e inizia così a fare le prime incisioni. Nello stesso corso ha modo di entrare in contatto con l’insegnante di xilografia Lucio Passerini, che lo instrada verso la tipografia e la stampa, e realizza nel 1990 la sua prima plaquette, in cui affianca a cinque sue incisioni altrettante poesie di Bartolo Cattafi.

Già dal 1990 l’artista comincia ad esporre, precisamente a Milano, presso la Biblioteca comunale di Palazzo Sormani, nella mostra Proposte 1990, e successivamente presenta le sue opere in varie mostre italiane, ad esempio a Cremona, Pistoia, Salerno, Urbino, Baronissi, ecc., ma anche all’estero, ad esempio in Ungheria (a Budapest in diverse occasioni dal 1992 al 2002, e a Gyula nel 1992), in Polonia, in Spagna, nella Repubblica Ceca.

Dal 1991 lavora come incisore e come stampatore per diverse edizioni: Galleria Il Catalogo di Salerno, El Mendrugo de Pan dell’artista argentino Duilio Gabriel López, Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy, Lo Sciamano di Pierluigi Puliti, Nuove Carte di Giordano Perelli, L’Obliquo di Giorgio Bertelli, Materiali infiammabili di Roberto Alquati, La Veglia con Simonetta Melani e Luna e Gufo di Fabrizio Mugnaini, insieme al quale avvia, inoltre, la serie Le Conchiglie, con il cui logo sono state stampate sette plaquettes con testi di Roberto Roversi, Gian Ruggero Manzoni, Franco Facchini, Maurizio Marotta, Anna Cascella, Alberto Cappi, Mario Rigoni Stern ed incisioni di Mario Guadagnino, Renzo Galardini, Mario Calandri, Renato Bruscaglia, Walter Piacesi, Raimondo Rossi, Giancarlo Vitali.

Nel 1992 Bevilacqua crea un progetto di edizioni private a numero limitato: con il marchio Edizioni dell’Ombra pubblica dei libretti tirati unicamente su torchi a mano, in cui a brevi testi di poesia e prosa contemporanea o classici è abbinata una grafica originale.

Il nome di Bevilacqua è presente nel terzo e nel quarto volume del Repertorio degli incisori italiani del Gabinetto Stampe antiche e moderne del comune di Bagnacavallo (RA).

Dal 1998 l’artista vive e lavora a Salerno.

Parlando nello specifico delle sue incisioni, in esse il colore nero si presenta spesso come un corpo denso e richiama alla mente l’oscurità e la nostalgia; da questa oscurità però emergono numerosi segni, tra loro interconnessi, che siano semi, aghi, tracce, che vanno invece verso la luce; la dimensione in cui l’artista ci proietta è quella del sogno, dei suoi sogni, in cui è sottesa la sua energia; accanto a segni astratti compaiono a volte immagini dalla natura, muovendosi Bevilacqua tra l’informale e il figurativo, in un discorso semplice e immediato.